Quando il gioco si fa duro, i Duri(ni) iniziano a giocare. E il gioco si era fatto duro assai, sportivamente parlando, nel match di domenica scorsa con Costa d’Orlando. Il break dei siciliani avrebbe potuto mettere in ginocchio chiunque; tutti eccetto un gruppo cosciente della propria forza e con le idee chiare come quello orchestrato da coach Olive. E quando l’andamento dell’incontro lasciava presagire il peggio, ecco salire in cattedra Federico Durini con una bomba spacca-partita: «Vivevamo un momento difficile – afferma – ma conoscevamo bene i nostri avversari. Avendo studiato il match fra Sarno e Costa d’Orlando, sapevamo che il team messinese poteva tirare fuori dal cilindro break imponenti da un momento all’altro, grazie alla qualità e all’esperienza dei loro giocatori. Quindi direi proprio di sì, quella tripla si è rivelata decisiva, sebbene sia doveroso sottolineare che è il frutto di un’azione corale, non semplicemente della capacità del singolo».

Se l’impatto col girone nazionale poteva destare preoccupazione, l’approccio della Frata pallacanestro Nardò si è rivelato vincente: «Rispetto alla fase regionale – osserva Durini – nella quale eravamo consci di vestire i panni della favorita, ora sappiamo che qualunque squadra ha le armi per impensierirci e metterci in difficoltà. Ogni singolo momento può risultare decisivo: il nostro imperativo è di restare concentrati per tutto l’arco dei quaranta minuti. E non fidiamoci neppure dei risultati che maturano sugli altri campi, non sempre denotano il reale gap tra due compagini».

Come dargli torto: la Pallacanestro Sarno (prossima avversaria), dopo i 35 punti di scarto incassati a Capo d’Orlando, ha espugnato Silvi regolando gli abruzzesi con un perentorio 80-61: «La sensazione che si avverte all’interno dello spogliatoio – nota Durini – è che la prossima trasferta in terra campana possa essere, se non decisiva, comunque importantissima. Chiudere l’andata a punteggio pieno significherebbe presentarsi al ritorno, soprattutto poi alle successive due gare consecutive in casa, con lo scontro diretto a favore e sulle ali dell’entusiasmo. Però bisogna volare bassi, non si vince con le parole, ma col sudore e lo spirito di sacrificio».

Prerogative, quest’ultime, che non mancarono ai granata Chirico, Provenzano e lo stesso Durini ai tempi di Monteroni, quando i tre brindarono allo sbarco in Serie B: «All’epoca vigeva un format differente: vincendo la fase regionale la promozione era cosa fatta. Adesso il percorso è più arduo ma aver vissuto quel clima, quella tensione ha arricchito il nostro bagaglio di esperienza. Il nostro è un gruppo esperto, ogni singolo giocatore ne ha di battaglie alle spalle e sa gestire la pressione nei momenti decisivi. Dal canto nostro, non molleremo un centimetro e continueremo a tenere duro». E alla fine, si sa, chi l’ha Durini la vince.

Scritto da: Lorenzo Falangone

 

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