Ha tutto per sfondare e l'“Andrea Pasca” lo coccola. Dispone di una struttura fisica invidiabile, sfoggia personalità fuori dalla norma per un classe 2001 ed è baciato da quel talento innato che gli permette di rendere naturali le gesta più complicate. È Diego Fracasso, si è meritato riflettori e ora, di stupire, non vuol proprio smettere: «Non posso che ritenermi compiaciuto dell’attuale annata – ammette il baby granata – assolutamente positiva per la mia crescita tecnica e umana. Mi sto inserendo nel mondo dei senior e mi auguro in futuro di meritare ancora la fiducia del coach».

È con l’under 16 che Fracasso si è messo maggiormente in luce, risultando a più riprese determinante: «Quante emozioni – afferma la guardia di Parabita – alcune anche negative, come il banale infortunio che mi ha costretto ai box per circa un mese». Ma soprattutto positive: l’ultima gioia è il 41-74 esterno rifilato al Santa Rita Taranto nei playoff: «Abbiamo dimostrato a tutti cosa siamo in grado di fare, il nostro livello di intesa è ottimale. Sappiamo chi siamo e dove possiamo arrivare». Intanto Fracasso è arrivato già in Serie D, categoria nella quale si è ritagliato un buon minutaggio: «Qui la partita che ricordo con più emozione – prosegue – è la prima in cui andai in doppia cifra, con “La Scuola di Basket” Lecce». In prima squadra, invece, ha dovuto lottare per guadagnarsi la fiducia del coach, quindi quel primo, indimenticabile canestro, “a pochi secondi dal mio ingresso in campo – ricorda Fracasso – nella gara playoff con Manfredonia, poi l’abbraccio sincero a fine gara dei miei amici”. 

Il suo futuro è un libro tutto da scrivere ma solo lui ha la penna in mano: l’inchiostro è rappresentato dai sacrifici e dal duro allenamento: «Ho il dovere e la speranza di migliorare sempre di più per diventare un fattore e godere di maggiore considerazione anche in prima squadra». Questi gli auspici per ciò che sarà, intanto i doverosi ringraziamenti verso chi sta contribuendo a renderlo grande: «Il mio grazie ai compagni di under 16 e ai più grandi, a chi mi offre i suoi consigli fornendomi spunti di crescita. Grazie ai miei coach, Michele Battistini e Fabrizio Durante. Grazie a Valentino Mandolfo per la pazienza che mi dimostra nel sopportare i chilometri di strada e al presidente Carlo Durante, che ha creduto in me fin dal principio». E al principio è la sua storia, il libro della sua carriera che, un giorno, ci auguriamo tutti di leggere. Intanto voglia di stupire, spensieratezza e quella giusta dose di… Fracasso.

Scritto da: 

Lorenzo Falangone

 

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